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venerdì 6 marzo 2009

Castori: la salvezza non ci sfuggirà

Il tecnico a tutto campo. «Su Merino decido solo io. Attaccando me non si aiuta la Salernitana»

7 ROBERTO VENTRE Castori è carico, pensa positivo e guarda con ottimismo al futuro, a cominciare da quello che sarà il prossimo impegno sabato a Empoli. «Una partita da affrontare con fiducia nonostante i problemi legati alle tante assenze. Nessun vittimismo, bisogna farsi forza. Sabato scorso abbiamo sbagliato partita ed abbiamo perso. Le nostre aspettative sono quelle di riprenderci ciò che abbiamo lasciato per strada. Dobbiamo affrontare la gara con determinazione e concentrazione. Il risultato sarà figlio della prestazione». Lombardi le ha ribadito la fiducia fino al termine della stagione. «Mi riempie di soddisfazione anche perchè questa storia che si attacca sempre l’allenatore deve finire. Non si può andare contro il tecnico in ogni momento di difficoltà. Bisogna essere vicini all’allenatore ed alla squadra soprattutto quando le cose vanno male. È facile farlo quando tutto va bene». Come giocherà la Salernitana? «Vediamo nei prossimi due giorni chi riusciremo a recuperare. L’aspetto tattico non mi preoccupa perchè siamo bravi a fare bene sia con un modulo che con un altro». Peserà l’assenza di Fava? «Fava è un giocatore importante per le sue caratteristiche. Ma non mi piango addosso. Gli ostacoli ci devono rafforzare». Ledesma e Merino perchè non giocano? «Ci sono dei tempi di preparazione da rispettare. Sono con noi da poco più di un mese. Non erano in forma e questo tempo è servito ad allinearli al resto del gruppo. Io non escludo nessuno. Faccio solo delle valutazioni per quello che vedo sul campo». E se dovessero dirle che Merino deve giocare a tutti i costi....? «Io non sono servo di nessuno. Sono uno spirito libero. Faccio ciò che mi passa per la testa. E l’ho sempre fatto in tutti questi anni. Ed ho vinto nove campionati. Non sono un burattino. Le eventuali intromissioni nella sfera tecnica dipendono dal rapporto che un allenatore instaura con i dirigenti». La salvezza, ci crede? «Non guardo le partite che mancano fino alla fine o i punti che ci servono. Ma sono sicuro che ci salveremo anche se è difficile. Dall’età di 22 anni ho sempre vissuto da solo ed ho dovuto prendermi le mie responsabilità. Quando ogni cosa diventa difficile, i duri escono fuori. Dobbiamo trasformare le difficoltà in opportunità. La libidine sta proprio nel raggiungere un obiettivo apparentemente difficile da raggiungere».

 

05/03/2009 fonte il mattino

foto tanopress.it

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